Criteri di trascrizione
- Type de publication : Chapitre d’ouvrage
- Ouvrage : Lodovico Domenichi e le Rime diverse d’alcune nobilissime et virtuosissime donne (1559)
- Pages : 9 à 11
- Collection : Women and Gender in Italy (1500-1900)/Donne e gender in Italia (1500-1900), n° 3
Criteri di trascrizione
Basandoci sui criteri adottati per l’edizione del primo libro delle Rime diverse curata da Tomasi e Zaja, si è adottato un criterio moderatamente conservativo e la trascrizione seguirà i seguenti criteri:
1. Distinzione tra u semivocale e v consonante.
2. Scioglimento delle abbreviazioni ᵱ > per e dei compendi utilizzati per indicare le consonanti nasali.
3. Separazione e unione delle parole secondo l’uso moderno, anche nei casi di grafia alternata come nei nessi in vece / invece, in vano / invano, per tanto / pertanto. Si segnalano, tuttavia, le seguenti eccezioni:
a. È mantenuta la grafia separata, quando presente, di ben che, mentre si decide di unire la forma poi che (poiché) solo quando è evidente il valore causale rispetto a quello temporale.
b. Si decide di trascrivere così come compaiono le forme ogn’hor(a), tal hor(a) / talhor(a) / tal’hor(a).
c. Si conservano le oscillazioni tra forme analitiche e sintetiche nei casi di su’l, co’l, pe’l, ne’l ove presenti, e nelle preposizioni articolate come nei casi di de i / dei; a gli / agli; de le / delle; da le / dalle; de la / della; da la / dalla; a la / alla.1
d. La forma univerbata chel è sciolta in che ’l.
4. Vengono conservate le seguenti grafie:
a. Il gruppo consonantico -ti- seguito da vocale come in presentia, gratia, avaritia.
b. I nessi latini -nsp- (come in inspira) e -nst- (come in instante);
c. I nessi non assimilati -ct- (affecto) e -dv- (adversa/i);
d. La -i- atona nei casi di plurale formato da consonante + -cie, derivato dal singolare -cia, come nei casi di guancie, quercie, minaccie.
105. È mantenuta la grafia dei nomi propri delle autrici, degli autori e dei destinatari delle poesie secondo la forma che si legge a testo.
a. Si decide di mantenere a testo le -h- etimologiche e para-etimologiche, nelle forme del verbo avere, nei nomi propri come Sithi, Athalanta, Thile, Thesaglia, Arethusa, Thirsi, Thebro, negli avverbi “hor”, “homai” e simili, e tra consonante occlusiva e vocale come nelle forme thesoro e anchora.
b. Non si riscontrano oscillazioni tra consonanti semplici e geminate di una stessa parola tranne nelle forme di essempio e di dissegno, che vengono mantenute tali.
6. La congiunzione et e la nota tironiana & sono rese con e (ed).
7. Si mantiene la doppia ii tipografica nell’unico caso presente.
8. Il sistema accentuativo è normalizzato come segue:
a. L’accento grave è aggiunto a ne (nè) con valore avversativo poiché, in questo caso, la vocale veniva percepita come aperta.2
b. Si decide di trascrivere ché accentato quando questo assume un valore interrogativo, finale o causale.
c. Avverbi e sostantivi sono accentuati secondo l’uso moderno.
d. L’accento è eliminato, quando presente, nelle voci verbali monosillabiche di fù, hà, hò, stò, stà.
9. L’apostrofo è eliminato, quando presente, tra articolo indeterminativo seguito da sostantivo o aggettivo maschile, come nei tre casi incontrati di un’altro, un’albergo, un’alto. Si aggiunge l’apostrofo nei casi in cui le preposizioni a e in sono seguite dall’articolo maschile plurale i, ovvero nel caso di a’ (ai) e ne’ (nei). Si aggiunge l’apostrofo, ove mancante, ad u’, per ove, e I’, per Io.
10. Per facilitare la lettura, gli omografi incontrati sono distinti in questo modo:
a. fè (fece) / fe’ (fede);
b. di’ (coincidente con la forma imperativa del verbo dire) / dì (giorno); de’ (preposizione articolata dei) / dè (terza persona sing. indicativo ed esortativo del verbo dovere).
1111. Si è normalizzato l’uso delle maiuscole, operando la distinzione fra amore come sentimento e Amore nel senso di divinità, e lo stesso è avvenuto nel caso di fortuna e Fortuna. Abbiamo normalizzato le lettere maiuscole quando utilizzate nei pronomi personali e titoli (come “marchesa”, “contessa” e in “messere”, “madonna”) e anche nei casi di Donna, Donne e nell’aggettivo Donnesco, che hanno valore evidentemente demarcativo. Si mantiene il maiuscolo in “V. S.” e “S.” e nei casi in cui l’aggettivo o il sostantivo si riferiscono alla divinità, come in Costui, Ei, Egli, Sole e Fattor. Si è deciso di normalizzare l’uso delle lettere maiuscole in sede incipitaria, ma si riportano fedelmente in maiuscoletto i casi nei quali le lettere sono state evidenziate graficamente nel corpo del testo, come per i nomi cosmo, i pronomi me, tu, e i nomi luce, maria, selva, che mirano ad attirare l’attenzione sull’etimologia del nome della scrittrice o della destinataria.
12. Per quanto riguarda la punteggiatura, abbiamo cercato di proporre a testo una mediazione fra uso cinquecentesco e uso moderno per non compromettere la lettura del testo. Abbiamo eliminato il punto mobile, la virgola prima della congiunzione tra due aggettivi, ma abbiamo cercato di mantenerla nei casi in cui, seppur in modo ridondante, non si ostruiva il corso della lettura. L’uso della virgola appare frequente e minuzioso, quasi sistematico nel marcare i movimenti del discorso e, dettagliatamente, ogni proposizione verbale o nominale che possa aver anche un minimo valore d’autonomia sintattica o intonativa.3
13. Non si è aggiunto il punto esclamativo dopo espressioni di compianto come ahimè/oh, ma il punto e virgola è stato sostituito con il punto di domanda quando risultava evidente il senso interrogativo della frase Si sono aggiunte le doppie virgolette (“…”) in apertura e chiusura di discorso diretto all’interno del testo.4
1 Queste oscillazioni sono frequenti nel corpo delle poesie ma non nelle intestazioni, nelle quali le preposizioni articolate “alla”, “dalla”, “della” sono sempre univerbate.
2 Su questo punto, cf. Fiorelli, 1953, pp. 33-36.
3 Come nota Romei, Domenichi aveva aggiunto ben 141 virgole all’edizione Giunti delle Prose di Agnolo Firenzuola (1524): Romei, 1992, p. 147.
4 Sull’uso della punteggiatura nel Cinquecento si rimanda a Migliorini, 1988, pp. 349-350; Castellani, 1985; Marini, 2006; Richardson, 2008.
- Thème CLIL : 4027 -- SCIENCES HUMAINES ET SOCIALES, LETTRES -- Lettres et Sciences du langage -- Lettres -- Etudes littéraires générales et thématiques
- ISBN : 978-2-406-12664-5
- EAN : 9782406126645
- ISSN : 2497-4846
- DOI : 10.48611/isbn.978-2-406-12664-5.p.0009
- Éditeur : Classiques Garnier
- Mise en ligne : 23/03/2022
- Langue : Italien