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Classiques Garnier

A proposito del mio Figlio

  • Type de publication : Article de collectif
  • Collectif : Pirandello ou la chambre d’échos. Un théâtre et ses intertextes
  • Auteur : Puppa (Paolo)
  • Résumé : Historien du spectacle, Paolo Puppa est également romancier et dramaturge. Parmi ses textes de théâtre, dont beaucoup sont publiés, traduits et joués y compris à l’étranger, figure une série de « microtextes », comme il les qualifie, qui sont liés à la dramaturgie pirandellienne et dont relève Dalla parte del Figlio. L'article en présente ici les enjeux.
  • Pages : 173 à 174
  • Collection : Constitution de la modernité, n° 47
  • Thème CLIL : 4127 -- SCIENCES HUMAINES ET SOCIALES, LETTRES -- Philosophie -- Philosophie éthique et politique
  • EAN : 9782406166900
  • ISBN : 978-2-406-16690-0
  • ISSN : 2494-7407
  • DOI : 10.48611/isbn.978-2-406-16690-0.p.0173
  • Éditeur : Classiques Garnier
  • Mise en ligne : 07/05/2024
  • Langue : Italien
  • Mots-clés : Spin-off, micro-textes, dramaturgie pirandellienne, intertextualité, œuvre
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A PROPOSITO DEL MIO FIGLIO

Dalla parte del Figlio fa parte di una serie di micro testi, legati alla drammaturgia di Pirandello. Si tratta di spin-offs in quanto prendo delle situazioni tratte da alcuni copioni celebri del commediografo siciliano, e ne sposto la gerarchia. Quello che lui ha fatto con i gradi della compagnia – prende il brillante che era un sergente e ne fa un generale, retrocedendo il range del primo attore –, così io opero nei riguardi di alcuni tra i suoi personaggi minori, divenuti in tal modo protagonisti. Nel caso di Dalla parte del Figlio, concepito dopo il covid, ovvero nel 2021, io prendo questo giovane di ventidue anni che non partecipa polemicamente allo striptease familistico del Padre e della Figliastra e si trincea dietro un mutismo protettivo, e lo faccio parlare e dire la sua versione dei fatti quasi fosse in un talk-show o in un reality.

Ho effettuato altre volte queste drammaturgie meta e post pirandelliane, ad esempio nel testo Stenù che lo precede. «Stenù» è il soprannome con cui Pirandello chiamava il figlio Stefano, e lì sono partito proprio dallepistolario tra padre e figlio. Circolava tra i due una profonda rivalità, in parte odio, specie dalla parte del figlio, sotto la maschera della cordialità, della complicità, dellinteresse, perché Stefano faceva, purtroppo per lui, il medesimo mestiere del padre. Stenù è stato pubblicato nel 20201.

Un altro copione è stato Marta, monologo concentrato sulla giovane attrice amata furiosamente ma platonicamente dal commediografo girgentano2. Nella mia riscrittura, costei racconta lepisodio a Venezia con Pirandello, quando lei interpretava la Porzia, nelledizione memorabile del Mercante di Venezia del 1934, quella di Max Reinhardt, ebreo, con Memo Benassi (Shylock), e dove davanti ad una platea fascista il geniale 174regista non esitava a mostrare uno Shylock non più caricatura negativa ma uno Shylock vittima dei cristiani crudeli. E in sala cera, palpitante, solidale con la sua Marta, Pirandello. Il monologo in particolare rievoca il loro primo impatto, al tempo del provino, quando lei faceva Nina nel Gabbiano a Milano nel 24, prima di essere reclutata nel Teatro dArte nel 25 a Roma.

Un altro ancora è il testo nuovo, commissionatomi dal regista salernitano Pasquale De Cristofaro, programmato sulla scena salernitana per il 2024. Si intitola Marta e quelle due: un triangolo tra Marta Abba, Antonietta Portulano e Lietta Pirandello. Proprio un salotto sartriano, un novello huis clos a porte chiuse, in cui le tre donne interagiscono come rivali.

Dalla parte del Figlio è stato da me in più occasioni interpretato in giro per lEuropa. È stato tradotto e pubblicato anche in inglese3, impersonato pure da un valente attore anglo-siciliano, Marco Gambino. Io lho incarnato diverse volte, sia ad Agrigento negli annuali convegni del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, sia in situazioni para-teatrali, come di recente nel salotto della proprietaria Claudia Cappelletti dellimportante rivista «Il Veltro» – suscitando sempre negli astanti sentimenti di sgomento e di paura. Se mi si consente una constatazione, non un atto di presunzione, il soliloquio delirante del giovane sembra possedere una capacità di catturare e di sconvolgere. Mi ricordo una volta ad Agrigento alcuni studenti dei vari licei, che partecipavano al convegno annuale, in lagrime. Perché ne emerge il ritratto di un adolescente autistico che vive, come gli faccio dire, aspettando di vedere il padre morire.

Paolo Puppa

1 P. Puppa, Stenù, atto unico inedito in appendice al volume intitolato Pirandello tra memoria, rappresentazione e immagine, a cura di D. E. Cicala e F. De Michele, Oxford et al., Peter Lang, 2020, pp. 235-252 (poi in «Pirandelliana», 14, 2020, pp. 127-138).

2 P. Puppa, in Sì, famose, «Passages», 2, 2004, pp. 243-265.

3 P. Puppa, The Sons Side (The True Story of the Six Characters), dramatic monologue, ed. e trad. E. De Francisci, L. Sarti e M. Subialka, «Pirandello Society of America», vol. XXXIII, Six Characters as World Literature, 2020-2021, pp. 263-275.